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Esportazioni di vino negli Stati Uniti: cosa cambia per le esportazioni italiane con la tassa di Trump

Articoli
9 Dicembre 2019
8 minuti di lettura

Dal 18 ottobre 2019, gli Stati Uniti hanno imposto dazi doganali del 25% sui vini fermi in bottiglie da 2 litri o meno con un contenuto alcolico pari o inferiore al 14%. Dal 12 gennaio 2021 questa tassa sarà estesa a tutti i vini francesi e tedeschi fermi, anche vini sfusi, e a tutti i distillati a base di vino, come il Cognac e Brandy.

A seguito dell'autorizzazione concessa agli Stati Uniti dall'Organizzazione Mondiale del Commercio per l'applicazione di dazi doganali surtassati, per aeromobili e prodotti industriali e agricoli importati dall'Unione europea - compresi alcuni prodotti italiani - nuove tasse sono entrate in vigore il 18 ottobre 2019

I prodotti italiani soggetti alla tassa

Un documento di 12 pagine elenca ad oggi l’insieme dei prodotti (aeromobili, vini, formaggi, olio d'oliva, ecc.) e dei paesi interessati dalla tassa Trump, che è ufficiale dal 18 ottobre 2019. Fra di essi, ne figurano più di 150.
Per quanto riguarda i prodotti italiani, le informazioni ufficiali annunciano:

Quali sono gli impatti di questa tassa per gli esportatori?

Questa imposta ha un impatto diretto sul fatturato dei produttori. Gli Stati Uniti hanno applicato un aumento tariffario del 25% su prodotti europei quali formaggio, olio, agrumi, nonché vini tranquilli provenienti da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, ma non sui vini provenienti dall'Italia.
Difatti, mentre i vini e gli alcolici francesi hanno subito una tassa del 25%, quelli italiani sono esenti da tale tassazione: questo potrebbe contribuire a promuoverli e renderli più attraenti sul mercato americano.
Vi sono aiuti per compensare l'aumento della tassa?
L'UE afferma di voler introdurre flessibilità nelle operazioni di promozione che cofinanzia, in particolare al fine di migliorare l’impatto sui mercati target.

La situazione delle esportazioni italiane negli Stati Uniti

Le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani hanno raggiunto una cifra record di 42 miliardi di euro nel 2018, con un aumento del 3% annuo. Il vino rimane uno dei prodotti agroalimentari più esportati, con in testa prosecco e altri vini frizzanti (+ 13%), a 1,5 miliardi di euro. Si noti che le esportazioni di oli di oliva verso gli Stati Uniti rappresentano il 10,5% di tutte le esportazioni italiane di prodotti alimentari. Tuttavia, nemmeno gli oli italiani sono stati tassati, diversamente dagli oli spagnoli, anch'essi tassati al 25%.

Le origini di questa tassa?

L'aumento dell'imposta doganale sui prodotti importati negli Stati Uniti ha origine in una controversia di oltre 15 anni relativa agli aiuti pubblici concessi dall'Unione europea al settore aeronautico, per un importo stimato in 7,5 miliardi di euro. Nel maggio 2019, l'Organizzazione mondiale del commercio ha deciso che l'Europa aveva sovvenzionato illegalmente diversi modelli di Airbus. Per ritorsione, gli Stati Uniti hanno preso provvedimenti per recuperare $ 7,5 miliardi di danni.

Un'altra tassa a venire? 

L'Italia, come la Francia, vorrebbe introdurre una tassa GAFA * entro gennaio 2020 per tassare i giganti digitali fino al 3% del loro fatturato in Italia. In risposta, le autorità americane prevedono di introdurre una nuova imposta su alcuni prodotti francesi e italiani a partire da gennaio 2020, aumentando i dazi doganali. Questo annuncio fatto il 2 dicembre 2019 non ha ancora ricevuto l'approvazione del presidente Trump.

Possibile tariffa del 100% su tutti i vini europei ?

E mentre i viticoltori europei fanno fatica a mantenere le vendite nei mercati statunitensi con una tariffa del 25 percento in vigore su molti vini, devono affrontare un nuovo potenziale ostacolo : nel mese di Dicembre, l'amministrazione Trump ha annunciato di considerare tariffe del 100 per cento su tutti i vini europei. Non è garantito che le nuove tariffe entreranno in vigore. I dazi finali potrebbero essere inferiori o coprire un minor numero di prodotti. Funzionari statunitensi ed europei si sono incontrati per negoziare una soluzione per la lotta agli aerei, sebbene ci siano stati pochi segnali di progresso. Tali maggiorazioni dovevano essere pari al 100% del valore della merce. L'annuncio è stato dato il 2 dicembre 2019 e la sua attuazione è prevista per il 14 febbraio 2020.
Il 23 di Gennaio, il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini in riferimento alle dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha confermato che serve accordo UE e salva il Made in Italy.
*GAFA: acronimo dei giganti del web (Google, Apple, Facebook, Amazon)
Photo credit : © freshidea - stock.adobe.com
Redazione : Aurélie JEANNIN
Ultimo aggiornamento : 14/01/2021

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